Archive for dicembre, 2011

Dentro a ogni notte c’è un personaggio e un autore. Parte 1

Ci riunivamo in quel teatro di notte, quando il resto della città dormiva. Smessi i panni di insegnante d’inglese, di studente universitario, di avvocato, ne vestivamo di altri, più comodi, lasciavamo che i nostri demoni uscissero allo scoperto come per la notte di Halloween, come nelle feste dionisiache e come nel Carnevale.

Non si trattava di maschere, ma di un entrare in contatto con ciò che di giorno tenevamo nascosto, chi per paura, chi per comodità, chi perchè è così e basta.

Potevamo scegliere di essere qualsiasi personaggio, in quel luogo sospeso tra spazio e tempo.

La notte implorava di essere vissuta, la luna chiedeva di restare. Quella notte, il mio osservare in silenzio fu interrotto da Carmen che aveva iniziato a suonare una sorta di arpeggio avvolgente. Le sue dita accarezzavano dolcemente le corde producendo qualcosa di raffinato da quell’insieme di legno e nylon. Marina rideva e danzava felice come una bambina, senza curarsi della musica. Davide vestiva i panni di una moderna Lady Macbeth.

Incontrandoci alla luce del giorno, avresti potuto pensare che fossimo persone comuni, convenzionali, che si alzano presto per andare chi al lavoro chi in facoltà. Tuttavia di notte in teatro, amavamo slegarci da quella corda troppo stretta che è la quotidianità, o che forse più semplicemente siamo noi stessi.

Uscire da se stessi apre un milione di strade, sta a noi scegliere.

Posted on 25 dicembre '11 by , under Frammenti. No Comments.

For every devil under the sun.

Quando ero piccolo mia nonna mi insegnava a confezionare sacchettini con rosmarino e malachiti, per tenere i temporali lontani dalla casa; latte e miele aiutavano la concentrazione e alleviavano i piccoli malanni di stagione; la buccia di una mela gettata a galleggiare nell’acqua sotto i raggi del plenilunio avrebbe mostrato le iniziali della persona a noi destinata; un ragno prima della mezzanotte portava guadagno, il canto insistente dei grilli dopo la mezzanotte scandiva l’orologio della vita, rintocchi che portavano via una persona cara.

Ma non conosco nessun rimedio per tenere lontano il tuo ricordo. Ho provato con il sale, a cospargere porte e finestre della mia mente con olio di menta piperita, per scacciare i ricordi indesiderati come fossero venditori ambulanti di sogni infranti. Sulla riva del fiume le nostre anime vanno a caccia dell’unico sasso bucato, da gettare nella corrente per liberarsi da ciò che le tormenta. Le nostre mani scavano nel passato sulla riva del fiume incessante del tempo, che tutto travolge, senza attendere che la persona sia realmente pronta.

Mi hai portato tu fin qui, oscurando la mia vista in uno strano gioco di malizia e fiducia. Ma ora tendo la mano fredda verso il buio, al centro di una radura in pieno inverno, dove gli alberi sembrano sospirare cantando canzoni in una lingua che non conosco, ma che ricorda tutto del nostro viaggio.

Come tornerò indietro? Raccolgo una foglia; il vento è propizio, quello dell’ovest. Apro le dita, e lascio che la corrente la trasporti. Troverà la via di casa.

For every evil under the sun,
There is a remedy, or there is none;
If there be one, try and find it,
If there be none, never mind it.

Posted on 11 dicembre '11 by , under Frammenti. No Comments.

Malfunzionamenti che ti accorgi di avere.

Dell’essere bambini si dice in giro che dovremmo conservare una cosa: la meraviglia.

Cosa ho conservato io? Lo stesso atteggiamento che porta un bambino a desiderare ardentemente un giocattolo, il quale dopo poco tempo finisce per essere buttato nella cesta insieme a tutti gli altri. Ecco, io sono una che si stufa. Posso innamorarmi a prima vista di oggetti animati e inanimati, e dopo averli consumati inizio ad annoiarmi e allontanarmi. Il problema è che è un malfunzionamento intrinseco, non nasce da voglia di fare del male o cosa. Semplicemente accade.

Quando un bambino cresce ricorda con piacere i propri giocattoli, non li ha dimenticati. Da adulto potremmo beccarlo a desiderare di giocarci ancora.

Per quanto mi possa stufare, nemmeno io mi dimentico delle fissazioni, e posso dire che riscoprirle a distanza di tempo non è affatto male.

Posted on 9 dicembre '11 by , under Frammenti. No Comments.

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