Archive for gennaio, 2013

La Tenerina e le meditazioni al Cioccolato

Ingredienti:

– 3 uova

– 90 g di burro

– 150 g di zucchero

– 200 g di cioccolato fondente

– due cucchiai di farina tipo 00

– due cucchiai di fecola di patate

– zucchero a velo

La cucina mi ha sempre affascinato, il focolare domestico attorno al quale l’intera casa prendeva vita, il cuore pulsante dove le nostre antenate intrecciavano conoscenza e tradizioni. Ogni gesto rimanda ad un tempo lontano, ogni odore risveglia immagini e sensazioni antiche, condivise da tutti.

Preriscaldare il forno ventilato a 180 gradi. Far sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria, aggiungere il burro solamente quando inizierà ad ammorbidirsi. Mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Accendo una candela sul davanzale della finestra, un invito per le anime dei miei cari ad unirsi a me. Spezzetto il cioccolato, lascio che le sue scaglie mi colorino la pelle, che il suo odore forte e deciso rischiari la mia mente. Presto diventerà una crema liscia e lucente, adattando la sua forma, trasformandosi con semplici e rapidi gesti. Mescolo in senso orario, lasciando che il cucchiaio disegni una spirale che dai bordi arriva al centro del pentolino. Riflessi, piccole scintille di luce danzano sulla superficie, per poi sparire nel vortice. La mente si riempie di immagini, una danza attorno al fuoco, la crema liscia usata come specchio per intravedere ciò che ci attende. Come nelle antiche tribù azteche, la mia mente si getta nella spirale, danzando e seguendo il ritmo del mio battito.

Spegnere il fuoco e lasciare la crema ad intiepidire. Predisporre due contenitori. Separare i tuorli dagli albumi. Con le fruste elettriche, montare a neve fermissima le chiare, aggiungendo prima un cucchiaio di zucchero a velo. Dopo aver lavato le fruste, montare i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere una crema liscia e ben ferma. Aggiungere ai tuorli così montati la crema al cioccolato fatta intiepidire, incorporandola con un cucchiaio di legno, mescolando dall’alto verso il basso per non smontare la crema.

Verso la crema nell’impasto di uova. Una striscia scura si mescola al composto chiaro, e man mano che procedo le striature si intrecciano, i pensieri si mescolano e si fondono, mentre i gesti ripetuti cullano le nostre menti verso uno stato più profondo. Un bosco sul limitare di una foresta, il vento gelido ulula e alita contro la finestra come in questo istante.

Ottenuto un impasto omogeneo, setacciare le due farine e unirle al composto di cioccolato e uova, mescolando sempre dall’alto verso il basso. Ottenuta una crema liscia e senza grumi, incorporare le chiare, facendo sempre attenzione a non smontarle. Foderata una teglia con carta da forno, versarvi all’interno l’impasto, livellandone la superficie con una spatola. Infornare per circa 20 minuti (effettuare la prova dello stuzzicadenti per verificarne la cottura).

Il forno rapidamente riempie la cucina dell’aroma del cioccolato. Attendo, riordinando utensili e pensieri. Le finestre si appannano, l’aria diventa quasi palpabile, ogni odore si smarrisce e viene rapito.

Terminata la cottura, estrarre dal forno e trasferire la torta su un piatto. Cospargere la superficie di abbondante zucchero e velo e lasciar raffreddare.

Spengo la candela, apro la finestra e lascio che l’aria calda e piena di profumi si getti all’esterno, un messaggio dolce, un richiamo perso nel vento. Penso a chi raggiungerà. Chiudo la finestra. Tutto è al tempo stesso uguale e mutato, come nella spirale dell’impasto. E’ bastato un po’ di cioccolato.

Posted on 17 gennaio '13 by , under Ricette: briciole e pensieri. No Comments.

Florence And The Machine – Ceremonials

Se non conoscete i Florence and The Machine non è mai troppo tardi per rimediare. Si perchè appena sentirete cantare quella che è l’anima del gruppo, la cantante Florence Welch, ve ne innamorerete all’istante. Poche voci sanno essere così estese e potenti mantenendo raffinatezza e pulizia vocale, oltre a una notevole dose di intensità.

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Oltre a Florence fanno parte della band anche Isabella Summers alias Isa Machine, Robert Ackroyd (chitarra), Christopher Lloyd Hayden (batteria), Mark Saunders (basso) e Tom Monger (arpa), tutti inglesi. Florence è infatti nata e cresciuta a Londra, ha studiato arte al college, per poi dedicarsi solo al canto. E a proposito di arte, quando ce l’avete davanti sembra proprio uscita da un quadro preraffaelita, con i capelli rosso fuoco, la pelle di un bianco marmoreo, la voce che quando ti parla sembra un sussurro, la figura longilinea e aggraziata, quasi appartenesse a un’altra dimensione. Non fatevi ingannare da tutto ciò, perchè la Florence on stage è in grado di spostare mari e monti e far tremare scenografie. Lo sa bene chi ha avuto la fortuna di assistere a un suo concerto dal vivo, dove Florence tira fuori la menade che è in lei, balla e saltella rigorosamente a piedi nudi da un’estremità all’altra del palco, continuando a cantare con la stessa potenza anche a un’ora dall’inizio, salendo e scendendo con la voce, come se fosse la cosa più naturale del mondo, con una grazia fuori dal comune. Questa 26enne non è umana, è nata nell’epoca e sul pianeta sbagliati, per nostra fortuna.
E la fortuna dei Florence and The Machine l’ha fatta il loro primo album, Lungs, uscito nel 2009 e subito schizzato in vetta alle classifiche inglesi, dando visibilità al gruppo. Un album “indie” come lo definisce la stessa Florence, ben fatto, ma se volete questo non basta alle vostre orecchie, ascoltate Ceremonials, uscito il 31 ottobre 2011, ad Halloween, perchè la Florence è un’anima inquieta, intrinsecamente macabra e contorta (parole sue, eh).
E l’ inquietudine è il filo rosso dei testi di Ceremonials, assieme a temi come luce, buio, amore,  morte e incomunicabilità.
Di seguito la tracklist:

1. Only If For The Night
2. Shake It Out
3. What The Water Gave Me
4. Never Let Me Go
5. Breaking Down
6. Lover To Lover
7. Seven Devils
8. Heartlines
9. Leave My Body
10. Spectrum
11. All This And Heaven Too

Lasciatevi incantare  dagli arrangiamenti curatissimi, tra tastiere, chitarre, un’arpa sublime e percussioni incalzanti, quasi come in un’epica battaglia, oltre che dalla voce soprannaturale di Florence. Il sound è più barocco rispetto all’album precedente, ma per nulla pesante, anzi ogni strumento è funzionale alla creazione dell’atmosfera giusta per ogni pezzo.
Come potete notare già i titoli dicono tutto, Seven devils, Shake it out, i loro testi parlano dei demoni interiori che ci stanno sempre alle costole e di cui vorremmo liberarci (e chi non ne ha?).
La pace è qualcosa di sconosciuto, anche se una piccola speranza rimane sul fondo di questo vaso di Pandora, ed è quel “it’s always darkest before the dawn” in Shake it out, che ci ricorda come, la notte è sempre più oscura prima che arrivi l’alba. E’ musica quasi terapeutica, che ognuno di noi può sentire vicina, e che può abbracciare per sentirsi meglio, in una sorta di esorcismo musicale.
E di morte si parla in questo album (i funerali sono una fonte di ispirazione per la Welch, ha detto) già nella canzone che apre la tracklist, Only it for a night, dedicata alla nonna deceduta da poco, che in sogno viene a far visita a Florence, lasciandole non messaggi criptici ma solo un consiglio: dovresti concentrarti.
Ma non c’è solo il buio in questo album, abbiamo anche canzoni incalzanti e tambureggianti (Florence vorrebbe fare la batterista, se non fosse cantante) come Heartlines, Lover to lover, All this and heaven too, che cercano di aprire verso la luce. Discorso a parte per Spectrum, all’apparenza oscura, ma dal testo positivo, dove i colori sulla pelle si fanno luce, di quelle che scacciano i fantasmi e la paura. A mio parere il video di Spectrum si aggiudica il premio come miglior video dell’anno, diretto da personaggi del calibro di David LaChapelle e John Byrne. In più la canzone è stata nominata ai Brit Award come best single of the year. Teniamo le dita incrociate!

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Se volete ascoltare qualcosa di più recente, buttatevi su Breath of life (colonna sonora di Snowhite and the huntsman, alias Biancaneve e il cacciatore) e Sweet nothing, quest’ultima di Calvin Harris feat Florence Welch. Due pezzi che non vi deluderanno.
Che dire di più, direi di avervi annoiato anche troppo, non vi resta che ascoltarvi questo meraviglioso album e appassionarvi ai Florence and The Machine. Lo potete trovare ovunque, da acquistare su iTunes e Amazon, oppure in streaming su siti come Deezer. Buon ascolto e alla prossima!

Posted on 17 gennaio '13 by , under Note in libertà. No Comments.

Once upon a time…

C’era una volta un blog senza troppe pretese, se non quella di condividere gli sfoghi di due amici, due autori e personaggi costantemente intrappolati nelle fitte trame delle loro narrazioni. C’era la voglia di creare e nutrire un progetto da tempo sognato, ma che non erano mai riusciti a concretizzare come volevano, rapiti costantemente dai tranelli che Ananke poneva sul loro cammino. A distanza di un anno dall’ultimo post, per quanto le nostre strade a tratti si siano divise, abbiamo fatto ritorno qui, nostalgici e con la voglia di ricominciare. La terra ha tremato, molto è stato guadagnato e perso, ma l’amicizia che condividiamo, le nostre idee, passioni, sono state ancore contro la marea improvvisa, che tutto travolge, cancellando i sogni fugaci disegnati sulla sabbia.

Tornare a mettere le mani su questo progetto, farlo crescere, è la nostra sfida , la nostra forma di ribellione contro tutto quello che incontriamo nel nostro cammino.

C’era una volta un ragazzo. Non era un principe, non era conosciuto per il suo buon cuore o i suoi alti valori.

C’era una volta una ragazza. Non era una principessa, né la purezza del suo cuore incantava unicorni e ogni forma di vita, e per principio non si sarebbe fatta salvare da nessun principe.

Questa non è una favola dal lieto fine assicurato, ma in ogni storia si compie un viaggio. Questa è la nostra storia, a singhiozzi, schizofrenica, altalenante, bipolare e priva di morale. Forse insieme ne capiremo il significato.

Posted on 16 gennaio '13 by , under Frammenti. No Comments.

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