For every devil under the sun.

Quando ero piccolo mia nonna mi insegnava a confezionare sacchettini con rosmarino e malachiti, per tenere i temporali lontani dalla casa; latte e miele aiutavano la concentrazione e alleviavano i piccoli malanni di stagione; la buccia di una mela gettata a galleggiare nell’acqua sotto i raggi del plenilunio avrebbe mostrato le iniziali della persona a noi destinata; un ragno prima della mezzanotte portava guadagno, il canto insistente dei grilli dopo la mezzanotte scandiva l’orologio della vita, rintocchi che portavano via una persona cara.

Ma non conosco nessun rimedio per tenere lontano il tuo ricordo. Ho provato con il sale, a cospargere porte e finestre della mia mente con olio di menta piperita, per scacciare i ricordi indesiderati come fossero venditori ambulanti di sogni infranti. Sulla riva del fiume le nostre anime vanno a caccia dell’unico sasso bucato, da gettare nella corrente per liberarsi da ciò che le tormenta. Le nostre mani scavano nel passato sulla riva del fiume incessante del tempo, che tutto travolge, senza attendere che la persona sia realmente pronta.

Mi hai portato tu fin qui, oscurando la mia vista in uno strano gioco di malizia e fiducia. Ma ora tendo la mano fredda verso il buio, al centro di una radura in pieno inverno, dove gli alberi sembrano sospirare cantando canzoni in una lingua che non conosco, ma che ricorda tutto del nostro viaggio.

Come tornerò indietro? Raccolgo una foglia; il vento è propizio, quello dell’ovest. Apro le dita, e lascio che la corrente la trasporti. Troverà la via di casa.

For every evil under the sun,
There is a remedy, or there is none;
If there be one, try and find it,
If there be none, never mind it.

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Posted on 11 dicembre '11 by , under Frammenti.








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