Florence And The Machine – Ceremonials

Se non conoscete i Florence and The Machine non è mai troppo tardi per rimediare. Si perchè appena sentirete cantare quella che è l’anima del gruppo, la cantante Florence Welch, ve ne innamorerete all’istante. Poche voci sanno essere così estese e potenti mantenendo raffinatezza e pulizia vocale, oltre a una notevole dose di intensità.

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Oltre a Florence fanno parte della band anche Isabella Summers alias Isa Machine, Robert Ackroyd (chitarra), Christopher Lloyd Hayden (batteria), Mark Saunders (basso) e Tom Monger (arpa), tutti inglesi. Florence è infatti nata e cresciuta a Londra, ha studiato arte al college, per poi dedicarsi solo al canto. E a proposito di arte, quando ce l’avete davanti sembra proprio uscita da un quadro preraffaelita, con i capelli rosso fuoco, la pelle di un bianco marmoreo, la voce che quando ti parla sembra un sussurro, la figura longilinea e aggraziata, quasi appartenesse a un’altra dimensione. Non fatevi ingannare da tutto ciò, perchè la Florence on stage è in grado di spostare mari e monti e far tremare scenografie. Lo sa bene chi ha avuto la fortuna di assistere a un suo concerto dal vivo, dove Florence tira fuori la menade che è in lei, balla e saltella rigorosamente a piedi nudi da un’estremità all’altra del palco, continuando a cantare con la stessa potenza anche a un’ora dall’inizio, salendo e scendendo con la voce, come se fosse la cosa più naturale del mondo, con una grazia fuori dal comune. Questa 26enne non è umana, è nata nell’epoca e sul pianeta sbagliati, per nostra fortuna.
E la fortuna dei Florence and The Machine l’ha fatta il loro primo album, Lungs, uscito nel 2009 e subito schizzato in vetta alle classifiche inglesi, dando visibilità al gruppo. Un album “indie” come lo definisce la stessa Florence, ben fatto, ma se volete questo non basta alle vostre orecchie, ascoltate Ceremonials, uscito il 31 ottobre 2011, ad Halloween, perchè la Florence è un’anima inquieta, intrinsecamente macabra e contorta (parole sue, eh).
E l’ inquietudine è il filo rosso dei testi di Ceremonials, assieme a temi come luce, buio, amore,  morte e incomunicabilità.
Di seguito la tracklist:

1. Only If For The Night
2. Shake It Out
3. What The Water Gave Me
4. Never Let Me Go
5. Breaking Down
6. Lover To Lover
7. Seven Devils
8. Heartlines
9. Leave My Body
10. Spectrum
11. All This And Heaven Too

Lasciatevi incantare  dagli arrangiamenti curatissimi, tra tastiere, chitarre, un’arpa sublime e percussioni incalzanti, quasi come in un’epica battaglia, oltre che dalla voce soprannaturale di Florence. Il sound è più barocco rispetto all’album precedente, ma per nulla pesante, anzi ogni strumento è funzionale alla creazione dell’atmosfera giusta per ogni pezzo.
Come potete notare già i titoli dicono tutto, Seven devils, Shake it out, i loro testi parlano dei demoni interiori che ci stanno sempre alle costole e di cui vorremmo liberarci (e chi non ne ha?).
La pace è qualcosa di sconosciuto, anche se una piccola speranza rimane sul fondo di questo vaso di Pandora, ed è quel “it’s always darkest before the dawn” in Shake it out, che ci ricorda come, la notte è sempre più oscura prima che arrivi l’alba. E’ musica quasi terapeutica, che ognuno di noi può sentire vicina, e che può abbracciare per sentirsi meglio, in una sorta di esorcismo musicale.
E di morte si parla in questo album (i funerali sono una fonte di ispirazione per la Welch, ha detto) già nella canzone che apre la tracklist, Only it for a night, dedicata alla nonna deceduta da poco, che in sogno viene a far visita a Florence, lasciandole non messaggi criptici ma solo un consiglio: dovresti concentrarti.
Ma non c’è solo il buio in questo album, abbiamo anche canzoni incalzanti e tambureggianti (Florence vorrebbe fare la batterista, se non fosse cantante) come Heartlines, Lover to lover, All this and heaven too, che cercano di aprire verso la luce. Discorso a parte per Spectrum, all’apparenza oscura, ma dal testo positivo, dove i colori sulla pelle si fanno luce, di quelle che scacciano i fantasmi e la paura. A mio parere il video di Spectrum si aggiudica il premio come miglior video dell’anno, diretto da personaggi del calibro di David LaChapelle e John Byrne. In più la canzone è stata nominata ai Brit Award come best single of the year. Teniamo le dita incrociate!

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Se volete ascoltare qualcosa di più recente, buttatevi su Breath of life (colonna sonora di Snowhite and the huntsman, alias Biancaneve e il cacciatore) e Sweet nothing, quest’ultima di Calvin Harris feat Florence Welch. Due pezzi che non vi deluderanno.
Che dire di più, direi di avervi annoiato anche troppo, non vi resta che ascoltarvi questo meraviglioso album e appassionarvi ai Florence and The Machine. Lo potete trovare ovunque, da acquistare su iTunes e Amazon, oppure in streaming su siti come Deezer. Buon ascolto e alla prossima!

Posted on 17 gennaio '13 by , under Note in libertà. No Comments.

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